Friday, January 18, 2008

Casomai

Io sono un giocattolo ben congegnato, un meccanismo oliato che risponde a desideri improvvisi: a slanci storditi. Sono la mattina di natale, le ore che precedono il compleanno, sono quell'ansia e rispondo a quella necessità di ricevere. Sono il giocattolo esatto che volevi, il pacco scartato; e non mi trovi dietro le vetrine, non hai bisogno di chiedermi puntando i piedi, non devi neanche sforzarti di desiderarmi con i pugni stretti sotto il cuscino. Io non sono nient'altro che quello che vuoi. Sono un niente ben congegnato, un desiderio oliato, un giocattolo estinto il giorno successivo: quando mi sistemi accanto agli altri, quando hai spuntato la lista, quando hai fatto il giro della voglia.
Io sono quello che ricevi prima ancora di riuscire a chiederlo, sono la fortuna di chi non ha altri muscoli se non quelli del viso, sono un capriccio motivato a lungo, di cui -poi- non devi rendere conto. Io sono un doppione appena dissimile spacciato per indispensabile, accontento saltelli e mi esaurisco e poi mi ricarico in fretta così non hai modo di accorgerti di non poter chiedere ancora e non ho modo di pensare che non sono altro che un meccanismo oliato a cui manca il respiro se rallenta perché perde il suo senso, perde la sua ragione di essere solo un giocattolo che si estingue piano.

Io ho valige disseminate ovunque, sono veloce a prepararle, ho un'attitudine da sfollato che riesce a individuare immediatamente quello che deve raccogliere in una situazione di emergenza. Ho un sismometro impiantato nella bocca dello stomaco che oscilla linee isteriche sul dorso delle mie mani e mi rende ancora più preciso. Io sono esatto quando si tratta di piegare maglioni, chiudere le cerniere delle borse: il tempo di voltarti e ho già tutto in spalla. Il tempo di pensarci e sono già sulla porta. Perché ho imparato quando è il momento di restare e lottare e ho capito altrettanto bene quando bisogna mettere anni luce tra te e quello che ha il solo scopo di risucchiarti nel nulla della sua mancanza.

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