Wednesday, November 30, 2011

Le mani (oltre)


La prima volta che
ti son passato attraverso
avevo l'autunno nelle spalle
e pensavo non ti saresti
fermata.
E invece.
La mia mano t'ha oltrepassato
e ho creduto ti stessero proiettando
da un qualche angolo
ologrammando.
Svanivi come svanisce
il superotto contro la carta
da parati
come svanisce l'umido
dagli occhi dei sorrisi.
Belli (tra parentesi)
che erano
i tuoi occhi umidi di sorrisi.
E invece.
La seconda volta che
ti son passato attraverso
era durante un secondo infinito
in cui siamo stati
a reggere un vetro
e gli altri a dire
che era uno specchio
- sciocchini -
non sanno quanto
sapevamo muoverci
perfetti e complementari.
E invece.
Neanche ci siam visti
siamo andati oltre:
attraversandoci - appunto.
L'ultima volta che
ti son passato attraverso
stavi per raccoglierti
i capelli in quel modo svelto
di quando non avevi
il minimo dubbio su me.
E invece.
Un dubbio io,
non so neanche più
cos'è.

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