Wednesday, February 25, 2015

In porta




Cosa sono rimasto
da solo
a difendere
mi sembra di vedere
qualcuno arrivare
ma no,
leggo i numeri quindi
sono le schiene
dei miei compagni che aspettano
più vicini all’azione di me
che posso solo intuire
cosa sta succedendo
e farmi trovare pronto
e aspettare.

La pazienza
non è una virtù
la pazienza è una scusa
che i più furbi raccontano
alla loro mancanza di coraggio
Io, sapessi
con questa nebbia
da dove arriva chi attacca
non me ne starei paziente
tra i pali
ma un passo avanti
per dire ‘ci sono’
per ricordare che questo
non è un territorio sguarnito
che c’è il primo e l’ultimo ostacolo
e qui tu non passi
- mettiti l’anima in pace -
non passi.

E arriva lei alle spalle
E dice vieni via
Vieni via da lì che non c'è niente
Da difendere lì
Vieni via
Non lo vedi
Che la porta è il suo vuoto
E si difende da sé?

Ho iniziato
come tante cose iniziano
con la conta in cortile
per fare le squadre
io prendo lui
- mi diceva
il più grande
di quelli grandi
e io strascicavo i piedi
fino alla sua metà campo
e lo guardavo
"Fa’ che mi chiede
di fare il portiere”,
pensavo
di chiedere a lui
e a un altro
non meglio identificato.
E quello: "Tu sei matto"
- mi diceva
"Tu sei matto e
Giocherai in porta.
Tu sei matto
e i portieri sono tutti
mezzi matti”, mi diceva.
"Io non sono matto”,
pensavo.
Io devo
proteggere le cose, pensavo
"E non far passare nessuno”,
pensavo.
Forse sono mezzo matto
per davvero,
pensavo.

Però poi,
paravo tutto
certi sbreghi nelle ginocchia
vedessi.
Una volta ho preso in pieno
il palo con la faccia
un bianco mai visto
in natura
un lampo fortissimo
più dietro degli occhi
e poi tutti attorno
“Oh, questo c’è rimasto”.

E io che pensavo:
e adesso - pensavo -
in porta, chi ci va?

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